Dopo lunghi anni di battaglie civili per la piena affermazione dei diritti delle donne, si percepisce oggi il rischio di una rimessa in discussione dei diritti acquisiti relativamente alle questioni dell’identità, delle condizioni nella vita privata e in quella pubblica, nei luoghi di lavoro, negli spazi di responsabilità e di autonomia.

Leggi come quelle sulla procreazione medicalmente assistita e sull'interruzione di gravidanza vanificano lo sforzo di procedere verso una piena responsabilità della donna e operano una frattura contro la libertà e la scelta delle donne.

La parità nei luoghi di rappresentanza? Le Federazioni europee alle quali aderiamo – Emcef, Epsu, Etuf-Tcl - hanno accolto da tempo tale indicazione nei rispettivi statuti. La Cgil e la Filctem hanno fatto altrettanto, adottando una norma antidiscriminatoria.

Ma l'utopia delle donne di ieri, può essere la memoria delle donne di domani?